La ASD DLF STEINITZ-ROMA comunica la dolorosa notizia della prematura scomparsa del suo socio Giustino Mancini, avvenuta ieri dopo breve malattia all’età di 61 anni. Candidato maestro da molti anni, componente della squadra che aveva rappresentato il Circolo nel CIS di Serie B nel 2018, Giustino si era distinto non solo come scacchista e come sportivo a 360 gradi, ma anche nella sua attività professionale di ingegnere nucleare, dove era dirigente di SOGIN S.p.A. Aveva partecipato a numerosi tornei in Italia e all’estero. Lascia in tutti coloro che lo hanno conosciuto il ricordo della sua profonda umanità, della sua capacità di analisi e della sua passione per il gioco. Alla famiglia ed al figlio Pietro – anche lui socio del Circolo dal 2018 – vanno le nostre più sentite condoglianze.

A Roma, nella storica piazza Vittorio, gli scacchi saranno presenti al desk del CONI Lazio dalle 19 alle 23,30 in tutti i sabati di apertura (14, 28 luglio; 4, 25 agosto e 1 settembre) per giocare e divertirsi insieme. Ingresso  al pubblico dal lato via Conte Verde.

Ecco il bando del corso “Istruttore Nazionale” che, insieme ai corsi “Istruttore Scolastico Divulgativo” e “Istruttore di Base”, si terranno a Roma c/o il CONI Lazio il 14 e 15/9, 6 e 7/10, 27 e 28/10. Per informazioni rivolgersi a Paolo Andrerozzi.

Scacchi a tempo lungo con tre tornei da 53 partecipanti totali in Ciociaria! E’ successo a Fiuggi, dal 22 al 24 giugno, grazie all’impegno di Luigi De Bernardis della Easyscacchi di Roma, che ha ringraziato anche l’Accademia Scacchistica Ciociara, per la diffusione pubblicitaria dell’evento sul territorio, e l’associazione albergatori per aver voluto fortemente questa manifestazione.

Accademia Scacchistica Romana, S.S. Lazio Scacchi, Circolo D.L.F. Steinitz, in collaborazione con Associazione Archeosofica indicono e organizzano il 1° TORNEO DI SCACCHI PALAMEDES Roma, 9 settembre 2018. MONTEPREMI: 2.350 EURO Modalità di gioco: Rapid FIDE con formula Open Integrale. Sede di gioco: Hotel Capannelle Appia Antica, Centro Congressi, Via Siderno, 37 • Roma

Risveglio dell’attività scacchistica nella provncia di Frosinone con il 1° memeorial Antonio Mancini. Il torneo Rapid Fide si terrà domenica 29 luglio 2018, montepremi di 800 €, e sarà affiancato da altre manifestazioni: simultanea del MF Marco Corvi, installazioni artistiche e passeggiate nel parco.

Un modo diverso di organizzare un torneo. Eleganti salottini e accoglienti sale dotate di ogni comfort, due pranzi inclusi nelle quote ordinarie d’iscrizione, dolci con bevande assortite e caffè sempre a disposizione dei partecipanti, hanno caratterizzato il successo del 10° Torneo Week-end di Lazio Scacchi svolto dal 15 al 17 giugno 2018 presso la Filiale della Banca Fideuram in Via Cicerone 54/B. I 76 giocatori hanno potuto fruire di un insieme di servizi senza precedenti grazie alla costruzione della manifestazione sulle esigenze del giocatore comune ed alla sponsorizzazione della Banca Fideuram.


Molti i giocatori titolati, provenienti sia dalla capitale che da fuori Roma. Nell’Open integrale si è imposto il filippino IM Virgilio Vuelban con 4,5 punti su 5, superando per Buchholz la giovane promessa reatina, il CM Francesco Beccarini, sempre con 4,5 punti su 5; al terzo posto il MF Marco Corvi con 4 punti su 5. I premi di fascia sono stati assegnati rispettivamente al marchigiano Giuseppe Franchi per quanto riguarda la fascia sotto i 2000 che ha totalizzato 3 punti su 5 e a Leonardo Petrilli quale migliore U18 con 2,5 su 5. L’Open B è stato vinto dalla 2N Marco Colantonio che chiude imbattuto con 5 su 5. Al secondo posto si è collocato il giovanissimo Alessandro Ruggiero con 4 punti, superando al terzo posto Imre Gergely per Bucholtz. I premi di fascia sono andati a Giuseppe Tomassetti come migliore Over 65 del Torneo che ha chiuso con 4 su 5, a Valentina Milillo quale migliore donna classificata con 2,5 su 5 e infine sotto i 1600 punti elo ad Alessio Agamennone con 3,5 punti su 5.
Durante la premiazione, il Presidente del Comitato Regionale del Lazio Luigi Maggi ha sottolineato la continua crescita della qualità delle manifestazioni che si svolgono nel Lazio e l’auspicio di nuovi tornei che adottino la formula di successo della Prima Edizione di Banca Fideuram “Fai la mossa giusta”.

 

 Foto della premiazione

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A Sacrofano (Roma) si è tenuta la Conferenza Organizzativa dell’Unicef in cui le delegazioni di tutti i volontari italiani, i Presidenti Regionali e Provinciali con lo staff e la Governance si sono confrontati per discutere e mettere in opera i progetti che periodicamente vengono proposti e sviluppati. Uno di questi riguarda proprio gli scacchi: l’UNICEF Italia e la FSI hanno firmato un protocollo nazionale di collaborazione il 1 agosto 2017 a cui hanno aderito operativamente nell’UNICEF già sette regioni: Lazio (la prima), Lombardia, Marche, Umbria, Campania, Puglia e Calabria. I Comitati dell’UNICEF che si sono detti interessati a supportare l’iniziativa sono ben quindici.

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Grazie al Comitato Regionale del Lazio e all’ASD Amici del Re, però gli scacchi hanno animato anche le pause tra i lavori, appassionando molti volontari dell’UNICEF che, entusiasticamente, si sono fatti coinvolgere con la precisa volontà di divulgare il gioco a partire dalle scuole dei loro territori.

 

Ci stiamo avvicinando sempre più alle finali dei campionati giovanili under 16 che quest’anno si giocheranno a Scalea dal 1 al 7 luglio e il Lazio è pronto. Un grande sforzo delle nostre Associazioni sportive che porteranno ben 112 giovanissimi, nuovo record per la nostra regione, a competere per le posizione di vertice dello scacchismo nazionale giovanile.

La tabella riassume il numero dei partecipanti suddivisi tra i Circoli di provenienza.

40 – Ostia Scacchi

18 – Circolo Scacchi Vitinia

14 – Frascati Scacchi

11 – Lazio Scacchi

10 – Scuola Popolare di Scacchi

8 – Easyscacchi

5 – Il Dragone Latina

3 – Quattro Torri

2 – Circolo Scacch. Dilettantistico Reatino

1 – Circolo Alvise Zichichi

L’augurio del Presidente del Comitato Regionale del Lazio Luigi Maggi è che ” i campionati siano una occasione per i nostri giovani di competere in modo sano e corretto per affermare le proprie capacità, e si dimostrino una palestra in cui esercitare qualità e acquisire valori che sono preparatori alla vita per tutti coloro che si apprestano ad affacciarsi nel mondo degli adulti.”

 

Ieri, a Cassino, ho tenuto un discorso pubblico dal titolo: “Ragione e sentimento sulle 64 case”. Essendo stato invitato da un docente universitario di psicologia ho colto la palla al balzo per raccontare gli scacchi in maniera diversa dal solito. Dove per “solito” intendo gli interventi di divulgazione che sono uso fare in pubblico sfatando quelli che definisco: “i falsi miti degli scacchi” o più semplicemente “i pregiudizi sugli scacchi”.

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Certo, qualche riferimento a queste cose non è mancato ma l’elemento di novità è stato il pensiero che: “Gli scacchi sono la vita”. Non so se il grande maestro Bobby Fischer abbia pronunciato una frase simile nell’ottica in cui l’ho interpretata io, ma mi fa piacere pensare che tutti gli accostamenti “scacchi-vita” siano dettati da questo.

Due piani: ragione e sentimento. Uno è il piano delle regole, della teoria, degli steccati, ma anche delle guide; l’altro è il piano dell’impeto, dell’emozione, delle paure, ma anche del coraggio. Così come nella vita di tutti i giorni siamo soggetti a regole di ogni tipo, da quelle “di legge”, a quelle “sociali”, anche negli scacchi siamo soggetti alle regole del gioco. Che orrore se non vi fosse l’altra metà del cielo… la passione. Ragione e sentimento nella vita di tutti i giorni non sempre percorrono la stessa strada, l’essere umano si trova di fronte ad un bivio e succede di tutto: a volte prevale uno dei due aspetti completamente, altre volte solo in parte, altre ancora si rimane nell’ “impasse” della mancanza di una scelta. Così, sulla scacchiera, un piano perfettamente congeniato viene spazzato via dalla paura, dalla distrazione, dal calo di concentrazione, dalla tensione, dalle “male cervella”.

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Un amore impossibile, un rapporto lavorativo burrascoso, un’amicizia che potrebbe essere messa in pericolo da un segreto o più semplicemente da una verità scomoda, sono solo alcune delle situazioni in cui ragione e sentimento viaggiano su binari diversi. Eppure ci sono anche i casi positivi: scelte coraggiose e virtuose che solo la passione ci fa fare. Difendere i più deboli anche quando tutto questo ci fa rischiare in prima persona e, razionalmente, ci converrebbe “farci i fatti nostri”; mandare al diavolo quella succulenta offerta di lavoro che ci porterà via da casa troppo a lungo; sacrificare noi stessi, o parte della nostra libertà d’azione e perfino di pensiero, per una preziosa amicizia.

Così, la variante attentamente calcolata non solo può essere rovinata da “emozioni negative”, ma può anche capitare che l’analisi non sia stata poi così corretta e, prima di muovere, la paura di perdere fa da “check” della “routine di calcolo”, fa da da “controllo” del “pensiero”. E ci porta alla mossa giusta benché non calcolata attentamente come il resto. E ancora… la serenità nella vita di tutti giorni ci rende più forti alla scacchiera, i buoni sentimenti rendono il nostro gioco più elevato, migliore esteticamente e più utile allo scopo: la vittoria.

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Nel tango argentino, benché la mia sia una conoscenza davvero basilare, abbiamo un impianto teorico importante. I ballerini devono mantenere una certa posizione, devono muoversi in un certo modo, devono rispettare certe regole all’interno della milonga, regole sociali, buone pratiche, ma anche regole di movimento vero e proprio ai fini del ballo e “regole di postura”. Ma poi… ma poi c’è la passione, c’è l’istinto, c’è l’emozione che rende ballare divertente! E non solo… perché il ballerino “senza cuore” sarà solo un mero esecutore. Un automa di carne che può rispondere perfettamente alle richieste della teoria, ma che non potrà mai entrare in comunicazione con il partner.

Così in musica. L’universo circoscritto delle 7 note musicali, più bemolli e diesis, è un “gradevole rumore”, ma non una canzone. La sua esecuzione, senza arte né parte, non genera grandi emozioni. Non la definiremmo musica. Ma quando l’artista siede alla tastiera del pianoforte, quasi fosse un demiurgo in carne ed ossa di quella roba lì, tutto cambia.

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Gli scacchi, come il tango – e credo di non sbagliarmi poi di tanto allargando lo spettro al “ballo in generale” – sono fatti di una componente razionale e una emozionale. Ed è per questo che sono vicini agli essere umani, a tutti loro. Se riusciremo a comunicare questo, che non è il frutto di un’operazione di marketing, bensì il prodotto di un’analisi legata alla realtà dei fatti, riusciremo, finalmente, a rendere giustizia al gioco di Caissa.

Fare esperienza degli scacchi vuol dire fare esperienza della vita, fare esperienza di un gioco in cui si ritrova la vita. Questa cosa implica, spesso, un rafforzamento di alcune capacità che chiunque utilizza quotidianamente.
Gli anni di studio del karateka lo mettono in condizione di eseguire in maniera tecnicamente irreprensibile calci, pugni e spostamenti. La paura del suo nerboruto avversario lo farà finire al tappeto in malo modo.

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Ragione e sentimento, oltre ad essere il titolo del libro di Jane Austen che ha ispirato il mio intervento del 5 giugno, manco a dirlo, alla biblioteca comunale di Cassino, è una dicotomia insita in tutti gli esseri umani. Esseri umani che, in un periodo di grandi ingiustizie sociali e di copiose evoluzioni tecnologiche, stanno cercando di rimanere profondamente umani. Forse alcuni di loro sceglieranno di farlo anche grazie agli scacchi e scopriranno che, nella partita della vita, solo dal connubio del “sentire” e del “ragionare” raggiungeranno quella vittoria massima che si chiama felicità.